Come è nata la sua passione per l’arte?
Fin da bambina ho sentito la pittura come modo privilegiato per trarre e comunicare emozioni. Il mio percorso, osservato a ritroso, mi vede cogliere a pieno l’imprinting artistico ricevuto in famiglia. Ho avuto una gran fortuna, sono nata in una famiglia ricca di qualità e talenti e ho respirato arte da quando sono venuta al mondo. Papà è stato direttore d’orchestra, compositore, direttore corale e organista, è stato il direttore del coro di via Montenapoleone a Milano. Oltre ad essere un musicista è anche un gran letterato, filosofo e studioso dell’arte. Mia mamma è un’artista a 360 gradi, luminosa e allegra, formatrice e curatrice di mostre e installazioni, una così bella persona, che quando la conosci non ne puoi più fare a meno. Mio nonno è stato quello che mi ha più indirizzato all’arte, sempre presente, anche lui artista eccezionale pittore, scuola Brera. Anche mia sorella minore, è una bravissima scultrice. Insomma ho respirato arte subito dopo aver imparato a respirare e ne sono orgogliosa. Sono state le basi importantissime per impostare al meglio la mia vena artistica sia sul piano caratteriale che sul piano lavorativo. Ho avuto, davvero, una bella infanzia. Genitori e nonni che mi hanno sempre incitato a fare e sperimentare. Per me, riempirmi di colori, dipingere, essere in contatto con la natura voleva dire esprimermi totalmente ed è sempre stato così.
C’è un Maestro in particolare che l’ha ispirata?
Il mio interesse originariamente ad ampio raggio per l’arte si è concentrato sempre più su opere astratte fino a quando ho iniziato a sviluppare intensamente il mio lavoro artistico in questa direzione. Artisti come Alberto Burri, Antoni Tapies sono artisti le cui opere apprezzo molto e che sono diventati modelli per me. Il fulcro del mio lavoro artistico è il potere intuitivo della pittura, che risulta non solo dalle forme e dai colori, ma soprattutto dalla sostanza materica. Lavoro con un’ampia varietà di materiali prevalentemente naturali, come gesso, sabbia, polvere di pietra, legno, carta e metalli. La complessità e la profondità delle mie immagini derivano dal mio modo di lavorare. Questo è caratterizzato da un gran numero di fasi di lavoro in cui gli strati esistenti vengono, a volte, rimossi, ricostruiti, carteggiati, strappati e ridipinti fino a creare un’opera che possa resistere al mio stesso esame critico. Le mie immagini riflettono i processi della natura, i segni del divenire, lo sviluppo, il degrado e quindi la bellezza delle tracce della vita vissuta.
Qual è il piacere maggiore che prova nel fare arte? Quanto è importante
questo piacere nella sua vita?
“Si, dipingere è amare di nuovo, vivere di nuovo, vedere di nuovo”. Henry Miller
Questo è il mio mondo, la mia comfort zone, la mia passione diventata realtà.
Spiritualità o realtà, un mondo fantastico e la sua libertà. Dipingere è il mio modo di essere. Nella pittura sperimento spesso in modo giocoso e disordinato toni diversi, consistenze diverse e mix di colori e materiali. Per ottenere strutture uniche nel mio lavoro. I pezzi che creo sono quasi monocromatici e insaturi, perfetti e imperfetti con sfumature e trame vicine alla natura. È un mix di pezzi particolari, oltre a pezzi che esprimono affermazioni più audaci grazie all’uso di materiali e intense striature di colore.
Che cosa racconta la sua arte?
Le mie immagini riflettono i processi della natura, i segni del divenire, lo sviluppo, il degrado e quindi la bellezza delle tracce della vita vissuta. Se dovessi scegliere tre parole per descrivere la mia arte, direi: im-perfetto, im-permanente e in-completo”.
Ci sono soggetti e tematiche a cui è particolarmente legato?
Un forte sentimento per la natura è la base necessaria di tutta la creazione artistica”. Paul Cézanne
Mi ispiro principalmente alla natura, con tutta la sua estrosità, colori e superfici. Dipingendo strato dopo strato; genero una composizione equilibrata e disinvolta. Sebbene i miei dipinti possano essere piuttosto selvaggi, le sfumature che uso sono spesso sottili ma carismatiche.
I pezzi che creo, sono quasi monocromatici e insaturi, con sfumature e trame vicine alla natura. Il mio Lavoro: le mie opere, appartengono al genere dell’idillio, in perfetto equilibrio tra sensazioni, emozioni e riflessioni. La fusione dell’infinito spaziale e dell’infinito temporale. La contemplazione dell’immensità e il desiderio umano di oltrepassare i limiti dello spazio-tempo. Lavoro con materiali naturali come polvere di marmo, gesso, stucco, sabbia, spezie, caffè, carta e cartoncini.
Le superfici dei miei quadri appaiono organiche e vive: compaiono crepe, tracce, rotture. È eccitante il fatto che non posso mai prevedere esattamente come si svilupperà la superficie durante il processo di asciugatura, come e dove la struttura si strapperà.
” È come nella vita reale: non tutto è sempre prevedibile.”
Quanto è importante la tecnica nelle sue creazioni? Quanta importanza assegna, invece, all’ispirazione, anche quella più istintiva?
L’alchimia e il processo performativo della pittura sono alla base del mio processo pittorico. Il processo alchemico nell’opera è attivato dall’ attività fisica di colare, carteggiare, disegnare, costruire e sottrarre sulle superfici pittoriche a più strati. Il gesso, le polveri, la sabbia, l’alluminio, la carta sono utilizzate come base per le opere. Lo studio e l’interazione di diversi materiali, mezzi pittorici e la pittura finiscono per fondersi in immagini realizzate. I dipinti finali mettono in discussione la storia, l’origine, il significato e l’autenticità dell’immagine e, si spera, offrano percezioni alternative alla certezza.
Quanto crede che della sua persona traspaia nella sua arte?
Ogni mia opera è un Mondo che nasce da “emozioni, tormenti, vicissitudini della vita che trasformo in guizzi cromatici attraverso una sintassi del colore prepotente”. “esplosione di luce in momenti bui” ottenuta giocando con la profondità, lo spazio, la prospettiva. I colori utilizzati si ripetono spesso e sono quelli di cielo, terra, acqua e luce. “I miei Mondi” confermano quanto io sia effettivamente legata ai “valori della famiglia e alle mie radici”, ciò è quello che più traspare nella mia arte della mia persona ma, anche quanto ci sia di minuzioso e meditativo, intimo e razionale, natura e cosmo.
Quali sono le occasioni pubbliche da cui ha avuto maggiore soddisfazione?
È sempre una grande emozione vedere una propria creazione in una galleria, tra l’altro sono molto fresca di queste cose, per non poter provare grandi emozioni e gioia, ma penso non passi mai. Si può dire che nasco l’anno scorso come artista. Concretizzare e vivere delle proprie passioni penso sia la realizzazione che più tutti vorremmo raggiungere sicuramente, ed è l’obiettivo più ambizioso che ognuno vorrebbe attuare…si vedrà, sicuramente sono una persona che non molla e che ha ancora voglia di ri-inventarsi. Come dico sempre…la vita è generosa!
Crede che l’arte possa renderci migliori?
L’arte non è qualcosa che può essere utile, anche se è essenziale. L’arte non cambia il mondo, ma è un modo per reinventarlo e per renderlo più prezioso. Aggiunge qualcosa alla realtà e la trasforma. L’arte è viva, dà un ritmo e un tono. Sono grata a tutti gli artisti, perché non potrei vivere senza l’arte. Non penso solo agli artisti visivi, ma anche agli scrittori, ai musicisti, ai ballerini, ai poeti. L’arte è quella parte della vita in grado di renderla più densa e più intensa. Non mi sono mai aspettata che l’arte potesse risolvere i problemi del mondo in cui viviamo, sia chiaro, ma sicuramente lo rende più felice.
Crede che l’arte possa aiutare a trovare se stessi?
Sentirsi parte di qualcosa, condividere le nostre esperienze sia da artisti che da fruitori è conoscere la molteplicità delle nostre emozioni. Le produzioni artistiche ci coinvolgono e ci accomunano gli uni agli altri.
Cosa pensa dell’arte di questi ultimi tempi?
L’arte suggerisce a chi sa ascoltarla di trattenere solo ciò che è davvero essenziale. Questo obbliga l’artista ad essere più selettivo e ad imparare a scegliere e lo fa in un’epoca nella quale è divenuto impegnativo riconoscere la qualità, la bellezza e tutto ciò che ci può migliorare. L’arte è conoscenza completa, non solo conoscenza razionale. È una visione a 360° che porta quasi sempre a salvare solo una parte del tutto e che fa dell’artista il suo strumento. L’arte? Serve! E di questi ultimi tempi ancora di più – se compresa ed accolta nella propria vita – ci dà speranza, ci fa sognare, ci emoziona, ci fa entrare in contatto con qualcosa di estraneo a noi, spronandoci a crescere, ci fa migliorare, ci stimola ad approfondire la conoscenza e il sapere, ci fa riflettere, ci fornisce un linguaggio universale per comunicare.
Quali sono i progetti futuri per la sua arte?
Sono tanti. Io non vorrei mettere limiti, ma sono tanti anche gli anni e si dovrebbe dare più spazio ai giovani. Comunque, la pittura, l’arte in se, l’espressività, non credo debbano essere alterate dalla profezia della ragione: penso sia importante lavorare con spensieratezza, ogni dipinto è un progetto a se che si compie. La fantastica magia della pittura che pian piano nasce e che ti guida, a volte, in mondi che non conosci o dove non sapevi di essere stata. La pittura è per me, il senso, poi c’è tutto il resto che ne deriva. È una pratica che esalta l’isolamento, è il tempo rallentato. Dipingere mi fa stare bene ed è quello che conta, poi chi non aspira a seguire ciò che diceva Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno.”
Fonte: Catalogo “Ambasciatori d’arte”